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Crac Ifil, chiesti due anni per Piero De Luca e Giuseppe Amato Cronaca Primo piano 

Crac Ifil, chiesti due anni per Piero De Luca e Giuseppe Amato

Processo Ifil, chiesti poco più di 15 anni complessivi di pena per i 6 imputati coinvolti nel crac.  È quanto ha chiesto la  procura di Salerno nell’ambito dell’inchiesta sfociata poi in giudizio: due anni e due mesi a Piero De Luca e Giuseppe jr Amato. Quattro per Luigi Avino, tre per Emilio Ferraro (ex socio di studio di Piero De Luca); due anni a Marianna Gatto e Valentina Lamberti, moglie di Amato e Del Mese.

Mario Del Mese, nipote dell’ex deputato Udeur Paolo, e suo cognato Vincenzo Lamberti sono invece usciti subito di scena: hanno scelto – scrive “Il Mattino”  –  di patteggiare e sono stati condannati a sette mesi il primo, un anno e sei mesi il secondo. Sono tutti indagati, a vario titolo, per il fallimento della Ifil C&D srl, una società immobiliare che faceva «affari» sia con il Comune di Salerno sia con il Pastificio Amato.

Tant’è che le carte dell’inchiesta sulla bancarotta fraudolenta della srl sono confluite anche nel fascicolo sulla variante per la realizzazione di piazza della Libertà. In particolare, avrebbe dovuto occuparsi della vendita delle case del Crescente e del recupero dell’ex Pastificio Amato di Mercatello. La decisione dei giudici arriverà soltanto agli inizi del prossimo anno.

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